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Laura Garavini all’Unsic: “Con Italia Viva un cammino riformista e coraggioso”

Emiliana di Vignola, Modena, 53 anni, in Germania dal 1989 per lavorare prima all’Università di Kiel quindi come responsabile di patronato a Berlino, Laura Garavini nel 2008 è stata eletta deputato nella circoscrizione Estero/Europa con il Partito democratico. Ha ottenuto oltre 25mila preferenze. E’ stata rieletta nel 2013 raggiungendo le 37.813 preferenze. Nel 2018 è stata eletta al Senato con 36.386 preferenze.

Laureata in scienze politiche presso l’Università di Bologna, Master in Management dei progetti comunitari alla Luiss di Roma, si è messa in luce in Germania soprattutto per l’impegno contro la mafia. Nell’agosto 2007, dopo la strage di Duisburg, insieme a diversi ristoratori berlinesi ha fondato l’iniziativa “Mafia? Nein danke! (Mafia? No grazie!)”, che ha permesso ad una quarantina di ristoratori della capitale tedesca di denunciare una serie di estorsioni camorristiche durante le quali era stato incendiato un ristorante e fatta esplodere un’autovettura.

Tra le sue iniziative alla Camera, la promozione del codice etico antimafia per le liste elettorali pulite e la carica di coordinatrice del Comitato “Lotta alla criminalità mafiosa su base europea e internazionale” in occasione del semestre di presidenza italiana dell’Unione europea nel 2014.

Oggi fa parte di Italia Viva, la neoformazione di Matteo Renzi.

Senatrice Garavini, che giudizio dà della nuova manovra?

“La nuova manovra sarà positiva se investirà su lavoro, crescita, imprese e famiglie. Senza aumentare le tasse. Per questo come Italia Viva abbiamo preteso e ottenuto, da subito, che non ci sia alcun incremento dell’Iva o di altre tasse. Così come siamo contrari a Quota100. Chi la presenta come il superamento della legge Fornero dice il falso, sapendo di mentire. In realtà questi prepensionamenti interessano solo pochissimi privilegiati, facendo un torto alle nuove generazioni. Proprio quei giovani per i quali, invece, chiediamo sostegno concreto attraverso incentivi: al lavoro, alla natalità e anche al rientro”.

Lei è parlamentare eletta all’estero, vivendo da anni in Germania dove s’è messa in luce, tra l’altro, per le iniziative contro la mafia. Un impegno che ha portato avanti anche nella Commissione antimafia della Camera tra il 2008 e il 2013. Quale incidenza ha la criminalità organizzata, tra malaffare ed evasione, nel frenare anche l’economia? E quanto pesa la mafia per l’immagine di noi italiani all’estero?

“Non solo frenano, ma inquinano la nostra economia. Le mafie sono una zavorra, basti pensare al fatturato della ‘ndrangheta, 60 miliardi all’anno. O a quello della camorra, 12 miliardi annui. Tutti soldi sottratti alle tasche dei cittadini. Somme che invece, se fossero all’interno del circuito legale, sarebbero utili a dare linfa all’economia di tutti. Le mafie danneggiano la nostra immagine all’estero anche perché, ormai, operano in tutto il mondo. Non hanno confini né nazione. Non esiste più un marchio di origine italiana per le mafie. Sono organizzazioni criminali, punto e basta. E proprio la capacità della criminalità organizzata di operare a livello transnazionale è la prima sfida da affrontare, nella lotta alle mafie. Per questo ho fortemente voluto, nella scorsa legislatura, l’adozione in Italia della legge europea sulle squadre investigative comuni. Non può esistere contrasto alle mafie, senza una stretta collaborazione tra forze inquirenti di tutti gli Stati europei”.

Lei ha aderito ad Italia Viva, il nuovo progetto di Matteo Renzi. Qual è l’obiettivo di questo nuovo soggetto politico?

“Italia Viva non è solamente il progetto di Matteo Renzi, ma è lo spazio politico naturale per chi intende portare avanti un cammino riformista e coraggioso. Che non abbia paura di trasformare la società italiana rendendola più moderna e aperta. È un’Italia che già esiste, nelle fasce più giovani e più dinamiche della popolazione. Cittadini che ci chiedono uno Stato meno ostile, un Parlamento più efficiente, un maggiore sostegno alle famiglie e a chi fa impresa. Italia Viva non ha paura di infrangere dei tabù, se questo può servire a rendere l’Italia un paese migliore. Ad esempio, non abbiamo paura di dire che quota100 è un’ingiustizia, solo per la paura di inimicarci alcuni elettori. Così come non abbiamo avuto paura, negli anni di governo, a riformare il lavoro o approvare le unioni civili e il testamento biologico. Infatti, i risultati economici raggiunti al termine di quella esperienza di governo ci hanno dato ragione”.

Lei ha esperienze in patronati. Quanto è importante il loro ruolo anche per le comunità italiane all’estero?

“In tanti territori, soprattutto all‘estero, il patronato svolge un indispensabile compito di sostegno ed orientamento ai connazionali nello svolgimento delle attività di carattere pratico e quotidiano. Il loro ruolo è senza dubbio centrale, perché si pongono al fianco dell’azione già svolta dagli organismi istituzionali dello Stato, come i consolati, riuscendo ad essere più capillari, anche grazie alla loro diffusa presenza in tutti i territori nei quali è rappresentata la nostra comunità. È importante sapere di poter contare sul loro lavoro. Sono spesso l‘unico presidio sui territori”.

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