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Rocca de’ Baldi (Cuneo), profumo di medioevo

Rocca de' Baldi_CastelloRocca de’ Baldi, in provincia di Cuneo, è un comune di 1.678 abitanti posto a 413 metri sul livello del mare.
Il Comune è composto da 5 frazioni: Crava (capoluogo e sede municipale),  Rocca de’ Baldi, Carleveri, Pasquero e Corvi.
Rocca de’ Baldi  è la più antica e mantiene il caratteristico aspetto di borgo medioevale.
Fondata nel XIII secolo  da un certo Robaldo o Ubaldo, signore  di Morozzo, che  fece costruire la torre con  finalità difensive ed il primitivo villaggio che da lui prese il nome: Rocha Ubaldi.
Rocca de’ Baldi è stata sede municipale fino  1° gennaio del 1866, quando il municipio venne trasferito nella frazione Crava, che nel frattempo aveva conosciuto un maggiore sviluppo.

La piazza principale del borgo prende il nome da  Papa Pio VII, che sostò a Rocca de’ Baldi il 13 agosto 1809, durante il suo trasferimento da Grenoble all’esilio di Savona, per ordine di Napoleone Bonaparte.
Tornando a parlare del nome, nel XII secolo Robaldo o Ubaldo dei Signori di Morozzo fece costruire una torre quadrata con merlatura ghibellina e alcune camere annesse, per abitarvi e proteggere la gente del villaggio dalle scorrerie nemiche. Dal nome del suo fondatore il luogo venne chiamato, appunto, Rupe Ubaldi.  Tale denominazione ebbe numerose varianti: nei documenti di archivio si trova Rocha Ubaldi (1247-1255); Rocham Baudorum (1260) Rocha de’ Baudis (1297); Roche Baudorum (1448) e finalmente Rocca de’ Baldi.

Il luogo ove sorge il borgo di Rocca de’ Baldi, veniva indicato come Castrum vetus in una carta del 1098, il che fa supporre che possa essere stato sede di accampamento romano; tuttavia una delle prime attestazioni ufficiali dell’esistenza di Rocca de’ Baldi  risale al 1240,  quando in una sentenza che regola le controversie dei signori di Morozzo con i comuni di Cuneo e Mondovì compare la citazione degli  “homines Rochebaudi”.
Gli statuti di Rocca de’ Baldi  vennero confermati il 18 marzo 1448 da Ludovico di Savoia. La pergamena originale, del XV secolo, fu trascritta nel 1897 da Monsignor Marco Vattasso,  della Biblioteca Vaticana, che recatosi a Rocca de’ Baldi, ebbe la gradita sorpresa di rinvenirla nella casa della famiglia Solaro, accompagnata dal documento di conferma redatto dal Notaio Hobardi.

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MONUMENTI

 

CASTELLO DI ROCCA DE’ BALDI

Alle  origini, nel XIII secolo,  il Castello fu un edificio con carattere prettamente difensivo, costituito dalla torre e da alcune stanze adiacenti. Il Castellano, governatore all’epoca, nominato dalla città di Mondovì, abitava nella torre e teneva le chiavi del villaggio. Con il passar del tempo il Castello si ingrandì e, da elemento della cinta muraria, si trasformò in palazzo residenziale. Nel 1600 si cotruì un corpo avanzato verso la piazza con un bel portale dorico. Lo scalone conduceva alle grandi sale del primo piano: salone, sala da pranzo, alcova. Questi locali presentano ancora bei soffitti a cassettoni con decorazioni autentiche. Alla fine del 1600 il Castello si presentava come appare ora nella parte di colore rosso scuro. All’epoca era invece a stucco bianco come tutti gli edifici dei marchesi Morozzo della Rocca e come ancora oggi appare la Badia. Nel 1710, su progetto dell’Arch. Francesco Gallo, venne realizzata una nuova ala,  che attualmente si presenta di colore rosa.
Per secoli il Castello fu la dimora dei Marchesi Morozzo della Rocca, ma nel 1823 il Marchese Giuseppe Morozzo lo vendette al sig. Vitale e da questi passò a numerosi altri proprietari. Attualmente è di proprietà del Comune di Rocca de’ Baldi. Ospita  il Museo Etnografico Provinciale Augusto Doro, mostre permanenti e temporanee  sulla vita e tradizioni del mondo agricolo locale ed il museo multimediale. E’ aperto al pubblico dal 25 aprile al 31 ottobre tutte le domeniche e nei giorni festivi infrasettimanali dalle ore 14,30 alle ore 18,30 e su richiesta di comitive e gruppi, anche nei giorni feriali, su appuntamento. Costo del biglietto: prezzo intero € 5,00 – prezzo ridotto € 2,50  per bambini e ragazzi sotto 14 anni, per anziani over 65 anni e comitive oltre 20 persone – gratuito bambini under 6 anni, residenti, disabili e possessori abbonamento  Musei – Tel. 0174-587605.

Rocca de Baldi

BADIA DI SANTA MARIA DEL CASTELLO

Bellissimo gruppo architettonico costituito da  Chiesa e campanile che si erge sullo sperone verso il Pesio, in posizione panoramica, visibile dal torrente  e dall’ingresso dell’Oasi. Costruita nel 1668 su progetto  dell’Arch. Giovenale Boetto di Fossano, nel luogo dove sorgeva, già all’inizio del XVII secolo, un pilone dedicato alla Vergine del Carmelo, che ora è inglobato nell’altare maggiore.

Rocca de Baldi

All’interno si possono notare pregevoli stucchi alle pareti ed ai capitelli delle colonne. L’altare laterale di sinistra è dedicato alla Crocefissione e quello di destra è dedicato a San Maurizio. E’ proprietà privata dei Marchesi Morozzo della Rocca che la aprono al pubblico nella ricorrenza  della Festa della Madonna del Carmelo (terza domenica di luglio).

CAPPELLA DI SAN ROCCO

Cappella campestre edificata nel 1529, dedicata al Santo venerato come protettore contro le malattie contagiose. Si trova lungo i tornanti della strada che dal Pesio sale a Rocca de’Baldi. Ha una pianta rettangolare con un’abside che si snoda su sette lunette, ognuna delle quali internamente è dipinta con la rappresentazione di un Santo: da sinistra a destra compaiono Sant’Antonio, San Crispino, Madonna con bambino, San Rocco, San Sebastiano e  Santa Barbara. Sulla facciata sono murate due formelle in cotto: una porta scritto l’anno di costruzione e l’altra la scritta: “die 30 martis” (30 marzo).

 

CAPPELLA DI SANT’ANNA

Sorge in prossimità della antica Cascina Stralla, nella zona di Pragaletto. L’edificio ha pianta rettangolare. L’interno è composto da un aula a pianta quadrata con volta a vela e da un corta abside con volta a botte. All’interno si trova un piccolo altare in muratura con decorazioni a stucco di pregevole fattura; le pareti riportano semplici decorazioni. All’esterno, sotto l’architrave della porta, si riconoscono ancora i segni di due semplici orologi solari, uno a ore italiche ed uno a ore francesi.
La Cappella  fu fatta erigere nel 1792 dal Priore Don Bartolomeo Jemina, proprietario della vicina Cascina Stralla. In seguito passò alla famiglia Orsi di Villanova Mondovì, alla Signora Gasco, al sig. Quagia Giovanni Battista che nel 1882 la fece restaurare e la dotò di arredi. Pervenne infine alla Parrocchia di Rocca de’ Baldi. Recentemente nel 2003, con il contributo della Regione Piemonte, è stato possibile eseguire lavori di consolidamento e restauro alle fondazioni, dei muri e del tetto.

 

CAPPELLA DELLA CROCETTA

Cappella campestre situata appena fuori dell’abitato di Rocca.  Di pianta quadrata e con volta ogivale, è ornata da splenditi affreschi tardo-gotici, non firmati, né datati. Un graffito riporta la data del 1461. Contiene iconografie molte rare come la rappresentazione dei re d’Israele e la Dormitio Virginis.

Rocca de Baldi

E’ riconosciuta monumento nazionale. La volta è divisa in quattro vele tutte interamente dipinte.

  • la vela sopra l’altare è occupata dalla figura del Cristo Pantocratore in mandorla, troneggiante su un arcobaleno. La figura di Cristo è sicuramente molto bella, dignitosa, seria, potente, simmetrica e ben studiata. Il viso dà un’impressione di grandezza ed imperturbabilità grazie agli occhi semiaperti, all’espressione seria della bocca, alla grande barba curata ed ai capelli canuti. Il modo di sedere è composto, simmetrico e dignitoso e dà alla figura una forma triangolare. La mano destra ha tre dita alzate in segno benedicente e per significare la Trinità, mentre la mano sinistra tiene una corona, al contrario di altre simili rappresentazioni dove compare un vangelo. Ai lati del Cristo sono dipinti angeli oranti e musicanti, sette per parte. Fra gli strumenti musicali si possono distinguere il flauto, la lira , il salterio, due mandolini ed un tamburello.  Tutta la vela può essere interpretata come la rappresentazione del Paradiso inteso come una festa dove canta e si suona.
  • La vela a destra del Cristo contiene la figura di San Giovanni Evangelista. Il Santo è rivolto verso il Cristo, porta una veste rossa ed un mantello grigioverde. Con la mano destra regge un libro, forse l’apocalisse. Nella parte inferiore figurano 5 re d’Israele. Ognuno porta un cartiglio con il proprio nome, ognuno ha una corona diversa dall’altro, le figure sono ben curate nel portamento, nella acconciatura e nel vestito. La rappresentazione dei re d’Israele, assai rara, testimonia l’antichità della Cappella.
  • La vela alla sinistra del Cristo Pantocratore rappresenta San Giovanni Battista. Il santo è raffigurato secondo la tradizione con la barba ed i capelli incolti, coperto da un mantello e da una pelle di animale che lasciano scorgere il costato di evidente magrezza. Con la mano destra regge un cartiglio con una scritta ancora ben leggibile (Agnus dei qui tollis pecata mundi miserere), con l’indice indica Cristo e con la mano sinistra regge una croce. Sotto sono raffigurati altri 5 Re d’Israele, ben rappresentati come quelli dell’altra vela. Sono riconoscibili Salomone, Geroboamo, Esechia e David, quello più vicino a Cristo. Re David, autore di salmi è rappresentato sorridente con un’espressione di pace e serenità.
  • La vela opposta a quella di Cristo è occupata dalle figura di tre grandi angeli: Michele al centro nell’atto di trafiggere un drago (simbolo del diavolo) Gabriele con il giglio in mano e L’arcangelo Michele è vestito di una corazza gialla, ha due possenti ali ricoperte di penne di pavone, ha capelli biondi e lo sguardo ardito che gli conferiscono l’immagine di “combattente per la fede” .
  • L’unica parete rimasta affrescata è quella alla destra del Cristo e riporta due scene riguardanti la Madonna: l’Annunciazione e la “Dormitio Virginis” (la morte della Madonna). Quest’ultima è una rappresentazione assai rara da trovare. Qui la Madonna è rappresentata sul letto di morte, con il viso pallido, attorniata da un giovanetto che le porge dell’acqua e da 6 apostoli: i quattro evangelisti riconoscibili dal vangelo e san Batolomeo con il coltello in mano.

I dipinti sono stati recentemente restaurati dalla ditta Nicola di Aramengo.

 

CHIESA DI SANTA MARIA VERGINE ASSUNTA in Crava

Chiesa parrocchiale del capoluogo Crava, edificata a partire dal  1798 su progetto dell’Arch. Scala di Fossano, fu consacrata  nel 1820. Nel medesimo anno la nuova parrocchia si distaccò da quella di Rocca e divenne autonoma. Dedicata alla Madonna Assunta, a  San Rocco e San Sebastiano. Essa sostituì la vecchia Chiesa di San Rocco che era diventata insufficiente e malsana per la celebrazione delle funzioni.
La Chiesa ha pianta rettangolare con due cappelle radiali. Fra le opere d’arte contenute al suo interno sono degne di nota: un quadro di Bartolomeo Caravoglia (1620-1691) proveniente dalla Chiesa di San Marco in Rocca, raffigurante la Sacra Famiglia, San Rocco e San Sebastiano con al centro Rocca cinta da mura; un crocifisso ligneo del XVIII secolo proveniente dalla chiesa di San Rocco ed una statua in legno rappresentante l’Addolorata. Sulla tribuna è collocato un organo del 1877 costruito dai  Fratelli  Vittino.

 

OASI DI CRAVA-MOROZZO

Nell’itinerario di visita di Rocca de’ Baldi non può mancare una sosta all’Oasi di Crava-Morozzo, per l’alto interesse naturalistico-ambientale che riveste. Venne istituita nel 1979 per iniziativa della Lipu;  nel 1987 è stata riconosciuta come Riserva naturale Speciale dalla Regione Piemonte ed anche l’Unione europea l’ha individuata come zona umida di importanza internazionale. Si estende per una superficie di 300 ettari lungo il corso del torrente Pesio,  nel territorio dei Comuni di Rocca de’ Baldi, Morozzo e Mondovì.  Al suo interno si trovano 2 laghi artificiali ormai naturalizzati, diversi stagni, corsi d’acqua,  boschi allo stato naturale ed aree coltivate.  La riserva ospita nell’arco dell’anno fino a 135 specie di uccelli di cui una sessantina sono stanziali. Il periodo più favorevole per la visita coincide con i mesi di maggio e settembre per la possibilità di ammirare splendidi aironi cenerini e bianchi, cicogne bianche, cormorani, gruccioni, gazzette e nitticore.  Il Centro visite, situato nel cuore della riserva,  è raggiungibile attraverso un percorso guidato, con due ore di cammino dall’entrata posta a Crava, nei pressi del ponte sul torrente Pesio. All’ingresso, parcheggio gratuito e punto di informazioni turistiche. Recentemente è anche stato aperto un ingresso da Morozzo ch permette di raggiungere il cento visita con un cammino di 15 minuti, adatto ai portatori di handicap.

 

(Giampiero Castellotti)

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