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Grotta delle Conturines (Alto Adige), “archivio” del clima

GrottaLa grotta delle Conturines, a 2.800 metri di altitudine in Alta Badia, è famosa perché nel 1987 vi furono rinvenuti i resti dell’orso preistorico delle caverne, poi denominato Ursus ladinicus. Ma la grotta è un luogo sensazionale anche per la presenza di estesi depositi minerali e di concrezioni calcaree, soprattutto nella zona più interna. Tali depositi sono di grande utilità alla scienza perché registrano – cosa piuttosto rara per le Dolomiti – le condizioni ambientali e climatiche di varie ere geologiche ampiamente precedenti all’arrivo nella grotta degli orsi che vi trascorrevano il letargo. Portare alla luce e decifrare queste informazioni custodite nella pietra è l’obiettivo di un team internazionale di geologi coordinati dal professor Christoph Spötl dell’Istituto di geologia dell’Università di Innsbruck.

geologi guidati da Spötl hanno perforato gli strati di depositi minerali, spessi fino a 3 metri, con l’ausilio di punte cave diamantate, estraendone delle carote cilindriche poi tagliate, levigate e analizzate con vari metodi fisici e geochimici. Per diversi anni, inoltre, il gruppo di geologi ha monitorato il microclima e lo stillicidio della grotta per comprendere per quale motivo oggi non si formino più concrezioni e perché quelle esistenti siano soggette a una lenta dissoluzione.

Venerdì 6 ottobre, alle 21.15, Christoph Spötl presenterà le sue ricerche nel corso di una conferenza (in lingua tedesca) alla sala delle manifestazioni J.B. Rinna di San Cassiano. La conferenza è organizzata dal Museum Ladin ed è collegata alla mostra temporanea “Il mondo misterioso delle grotte nelle Dolomiti”.

L’ingresso è libero e per l’occasione si può visitare anche la mostra.

(Gi.Ca.)

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