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Dal Forum di Cernobbio toni rassicuranti

Domenico MamoneQuest’anno sull’importante Forum Ambrosetti di Cernobbio, uno dei principali incontri internazionali sulle tematiche economiche (ha luogo dal 1975), ha soffiato vento buonista. Toni moderati e scambi di cortesie tra gli importanti relatori.

Carlo Cottarelli, ad esempio, direttore dell’Osservatorio dei conti pubblici dell’università Cattolica di Milano, ha detto che la legge di bilancio non causerà problemi. Cioè è convinto che non determinerà attacchi speculativi, né una crisi di fiducia nei conti pubblici italiani, come ha anche ribadito al quotidiano on-line Affari italiani. Per quanto sia convinto, secondo noi con buone ragioni, che la finanziaria posticipi il risanamento di conti pubblici “che è necessario”.

Anche il vicepremier Salvini, che continua ad assicurarsi bagni di folla nelle numerose passerelle in giro per l’Italia – emblematica quella dei giorni scorsi alla festa di Santa Rosa a Viterbo – ha utilizzato la prestigiosa location sul lago di Como per smentire sé stesso: “Non c’è golpe giudiziario nei miei confronti” ha detto, ribaltando la dichiarazione del giorno prima. Un dietrofront comunque intelligente e assennato perché restituisce quella serenità ambientale di cui l’attuale governo ha necessario bisogno.

Sulla stessa linea anche il premier Conte, che ha rassicurato gli imprenditori presenti sottolineando che il governo non è per le nazionalizzazioni e che le politiche economiche non si baseranno su provvedimenti a breve termine, o almeno non solo, ma su piani economici pluriennali: “La manovra che stiamo varando mira a costruire una politica economica nella prospettiva di cinque anni. Alcune misure saranno dosate con gradualità”. Conte ha tranquillizzato pure l’Europa e i mercati internazionali, raccontando: “E’ stato detto che volevamo uscire dall’Europa e dall’euro. Vi svelo un aneddoto: dal primo incarico ho incontrato in via riservata il ministro Savona, volevo conoscerlo. Siamo stati un paio d’ore una sera tardi a confrontarci. Vi posso assicurare che non abbiamo mai valutato l’uscita dall’euro e il distacco dall’Europa”. Dello stesso tono il richiamo all’assoluto rispetto dei vincoli economici, fondamentali per rassicurare i risparmiatori.

Del resto era stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a richiamare i valori dell’Unione europea nel messaggio inviato all’apertura della seconda giornata dei lavori del Forum. “Dobbiamo riaffermare i valori fondamentali alla base delle libere scelte che hanno portato all’Unione europea: libertà, stato di diritto, democrazia, uguaglianza, solidarietà, rispetto della dignità umana – ha detto il presidente, invitando tutti i governi degli Stati membri a “contribuire con atteggiamenti e proposte costruttive a garantire il miglior funzionamento dell’Unione”.

Mattarella – e non possiamo che essere concordi con lui – mette in guardia dalle pericolose “spinte dissociative” che farebbero scivolare nazioni nell’irrilevanza. Il governo gialloverde sembra averlo capito.

(Domenico Mamone)

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