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Pnrr: approvato il ddl per il mercato e la concorrenza

Dal Consiglio dei ministri arriva il via libera al disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023.

“Rispettata la cadenza annuale del ddl per la concorrenza, previsione introdotta nel 2009 ma rimasta inapplicata fino all’inizio dell’attuale legislatura – dichiarano dal ministero delle Imprese e del made in Italy. “Quello approvato oggi è infatti il quarto disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza, dopo quelli del 2017, 2022 e dell’anno scorso”.

Il provvedimento s’inserisce nel quadro delle misure e degli interventi di attuazione del Pnrr e si compone di tre parti: misure in materia di concessioni autostradali; misure in materia di rilevazione dei prezzi e usi commerciali, settore assicurativo, trasporto e commercio e misure in materia di start up. Nel testo vengono definite le procedure di aggiudicazione delle concessioni autostradali, l’iter procedurale per la stipula delle convenzioni, la tariffazione e la gestione dei pedaggi e la pianificazione e programmazione degli investimenti autostradali. Per la prima volta, una parte dei pedaggi non entrerà nelle casse di grandi gruppi di concessionari, anche internazionali, ma allo Stato. “L’obiettivo – ha spiegato il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini – è realizzare opere pubbliche e tenere sotto controllo i pedaggi”.

Vengono inoltre introdotte disposizioni sul trasporto pubblico non di linea e in materia di dehors. Riguardo quest’ultimo tema, il ddl stabilisce che entro un anno dall’entrata in vigore della legge è prevista l’emanazione di un decreto legislativo, su proposta del Mimit e di concerto con i ministeri dell’Interno, della Giustizia, della Pubblica amministrazione, del Turismo e delle Infrastrutture, per riordinare e coordinare la concessione ai pubblici esercizi di spazi e aree pubbliche di interesse culturale e paesaggistico per l’installazione di strutture amovibili funzionali all’attività.

Si prevede, inoltre, che i Comuni adeguino i propri regolamenti per garantire, in particolare, adeguate zone per il passaggio dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria nel caso di occupazione di marciapiedi. Fino al 31 dicembre 2025, e comunque fino alla data di entrata in vigore del decreto legislativo, vengono prorogate le norme del 2020 connesse alla pandemia di Covid.

Viene implementata la definizione di startup innovative: vengono introdotti nuovi parametri in grado di individuare e premiare le imprese con le maggiori potenzialità, ovvero le micro, piccole e medie imprese che, entro due anni dall’iscrizione nell’apposito registro speciale, hanno un capitale sociale di 20mila euro e almeno un dipendente. Viene data particolare attenzione alle Startup innovative che operano nei settori strategici, che potranno permanere nel relativo registro speciale fino a 84 mesi (invece di 60).

Ampliate le ipotesi in cui gli incubatori certificati possono essere riconosciuti e iscritti nell’apposito registro, estendendo agli stessi i benefici delle deduzioni fiscali del 30% dall’Ires di cui oggi beneficiano altri soggetti economici che investono in startup. Previste inoltre disposizioni per promuovere gli investimenti in capitale di rischio da parte di investitori privati e istituzionali.

Introdotta anche una misura di contrasto al fenomeno della cosiddetta “shrinkflation”, la pratica che consiste nel ridurre la quantità di prodotto, pur mantenendo inalterato il confezionamento, che determina, di fatto, un correlato aumento del prezzo per unità di misura. A tal fine viene previsto un obbligo di informazione in favore del consumatore che prevede l’apposizione di una specifica etichetta nel prodotto esposto.

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