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Il Consiglio dei ministri approva il Def (Documento di economia e finanza)

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza (Def) 2019, previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica (legge 31 dicembre 2009, n. 196).
Il Def si compone di tre sezioni:
  • sezione I: programma di stabilità dell’Italia;
  • sezione II: analisi e tendenze di finanza pubblica;
  • sezione III: Programma nazionale di riforma (Pnr). In chiave anti-ciclica e al fine di sostenere l’attività economica e in particolare gli investimenti pubblici e privati, il governo ha approntato due pacchetti di misure: il decreto-legge “crescita”, che si concentra sull’impulso all’accumulazione di capitale e alla realizzazione di investimenti, e il decreto-legge “sblocca cantieri”, che punta a una forte ripresa del settore delle costruzioni. Questi interventi hanno un impatto neutrale sulla finanza pubblica, a testimonianza dell’attenzione del Governo alla disciplina di bilancio.Per quanto riguarda i principali indicatori economici e di finanza pubblica, il 2018 si è chiuso con un incremento del pil reale dello 0,9 per cento. Come conseguenza delle mutate condizioni interne ed esterne, la proiezione di crescita tendenziale per il 2019 è stata rivista, passando dall’1 allo 0,1 per cento. Il deficit di quest’anno è stimato al 2,4 per cento del pil. In termini strutturali, ovvero al netto dell’andamento ciclico e delle misure temporanee, questo risultato darebbe luogo a una variazione dell’indebitamento di solo -0,1 punti percentuali. Tenendo conto della flessibilità concordata con la Commissione, il risultato di quest’anno rientrerebbe quindi nei limiti del Patto di Stabilità e Crescita (PSC).La previsione di crescita del pil nello scenario programmatico è superiore a quella dello scenario tendenziale ad eccezione dell’anno finale, attestandosi allo 0,2 per cento per il 2019 per poi aumentare allo 0,8 per cento nei tre anni successivi.Accanto all’investimento in infrastrutture fisiche, si prevede anche un ampio sforzo nel campo dell’innovazione tecnologica e della ricerca, nella diffusione della banda larga, nello sviluppo della rete 5G e per il rilancio della politica industriale dell’Italia. Il Governo rafforzerà il sostegno alla green finance e alla sperimentazione e adozione delle trasformazioni digitali e delle tecnologie abilitanti che offrano soluzioni per produzioni più sostenibili e circolari.
  • Il Consiglio dei ministri, a norma dell’articolo 14-quater della legge 7 agosto 1990, n. 241, ha deliberato:
  • DELIBERAZIONI AMMINISTRATIVE
  • Infine, per favorire la ripresa delle nascite e la partecipazione femminile al mercato del lavoro, il Governo intende proseguire sulla strada dell’alleggerimento del carico fiscale e della destinazione di maggiori risorse a favore delle famiglie, con particolare riguardo a quelle numerose e con componenti in condizione di disabilità.
  • Il Programma nazionale di riforma (Pnr) si inserisce nel solco dei provvedimenti già approvati e della strategia di politica economica del Governo, che ha dato la priorità all’inclusione sociale, al contrasto alla povertà, all’avvio al lavoro della popolazione inattiva e al miglioramento dell’istruzione e della formazione. Saranno oggetto di valutazione l’introduzione di un salario minimo orario per i settori non coperti da contrattazione collettiva e la previsione di trattamenti congrui per l’apprendistato nelle libere professioni. Si continuerà inoltre a lavorare per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e gli adempimenti burocratici, anche attraverso la digitalizzazione.
  • Per gli anni successivi, il Programma di Stabilità traccia un sentiero di finanza pubblica che riduce gradualmente il deficit fino all’1,5 per cento nel 2022, con una diminuzione di 0,3 punti percentuali all’anno, che determina un miglioramento quasi equivalente del saldo strutturale. Secondo le nuove proiezioni, il deficit strutturale scenderebbe dall’1,6 per cento del pil di quest’anno allo 0,8 per cento nel 2022, in linea con una graduale convergenza verso il pareggio strutturale. Per quanto riguarda gli obiettivi interni di politica di bilancio, lo scenario programmatico prevede un aumento degli investimenti pubblici nel prossimo triennio, che dal 2,1 per cento del pil registrato nel 2018 si porterebbero al 2,7 per cento nel 2022.
  • Il Governo ritiene comunque necessario un cambiamento a livello europeo del modello di crescita che, senza pregiudicare la competitività dei Paesi dell’Unione, si basi maggiormente sulla promozione della domanda interna, e si farà quindi promotore di una rivisitazione dell’approccio di politica economica, dalle regole di bilancio alla politica industriale, commerciale, degli investimenti e dell’innovazione dell’Unione europea.
  • Il Documento di economia e finanza 2019 ripercorre i risultati conseguiti nei primi dieci mesi di attività del Governo e traccia le linee guida della politica di bilancio e di riforma che si intende attuare nel prossimo triennio. Il Governo, dopo aver realizzato il programma iniziale di riforma economica e sociale descritto nella Nota di aggiornamento del DEF 2018 e seppur in un contesto economico congiunturale profondamente cambiato e più complesso, caratterizzato da un marcato rallentamento della crescita europea e dal permanere di condizioni di bassa inflazione, conferma con il Documento gli obiettivi fondamentali della sua azione: ridurre progressivamente il gap di crescita con la media europea e, al contempo, il rapporto debito/pil. A tal fine, la strategia dell’Esecutivo ribadisce il ruolo degli investimenti pubblici come fattore fondamentale di crescita, innovazione, infrastrutturazione sociale e aumento di competitività del sistema produttivo; l’azione di riforma fiscale in progressiva attuazione di un sistema di flat tax come componente importante di un modello di crescita più bilanciato; il sostegno alle imprese impegnate nell’innovazione tecnologica e il rafforzamento contestuale della rete di protezione e inclusione sociale.
  • il non superamento del dissenso in relazione al procedimento di autorizzazione unica del progetto di installazione di un aerogeneratore con potenza nominale di 1 MW in località “Il Casone” nel Comune di Pietracatella (Campobasso);
  • il non superamento del dissenso in relazione al procedimento di autorizzazione di un impianto eolico con potenza elettrica di 1 MW, costituito da un palo eolico, in località “Torre Zeppa”, nel Comune di Ripabottoni (Campobasso).
  • NOMINE
  • Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Erika Stefani, ha esaminato sette leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha quindi deliberato di non impugnare:
  • la legge della Provincia autonoma di Trento n. 1 del 12 febbraio 2019, recante “Variazione al bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2019-2021”;
  • la legge della Regione Veneto n. 10 del 18 febbraio 2019, recante “Istituzione del nuovo Comune denominato “Colceresa” mediante fusione dei Comuni di Mason Vicentino e Molvena della Provincia di Vicenza”;
  • la legge della Regione Veneto n. 11 del 18 febbraio 2019, recante “Istituzione del nuovo Comune denominato “Lusiana Conco” mediante fusione dei Comuni di Lusiana e Conco della provincia di Vicenza”;
  • la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 2 del 13 febbraio 2019, recante “Norme per il sostegno e la valorizzazione del personale dei distaccamenti volontari del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco operativi nella Regione Friuli Venezia Giulia”;
  • la legge della Regione Toscana n. 9 del 15 febbraio 2019, recante “Contributi per l’anno 2019 per le città murate della Toscana. Modifiche alla l.r. 46/2016”;
  • la legge della Regione Toscana n. 10 del 19 febbraio 2019, recante “I Grandi Toscani. Celebrazione di personalità illustri ed istituzioni storiche della Toscana”;
  • la legge della Regione Puglia n. 2 del 22 febbraio 2019, recante “Istituzione del nuovo Comune di Presicce-Acquarica derivante dalla fusione dei Comuni di Presicce e Acquarica del Capo”.
  • LEGGI REGIONALI
  • Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio, ha deliberato il conferimento dell’incarico di Capo del Dipartimento del turismo al consigliere Caterina Cittadino, dirigente di prima fascia dei ruoli della presidenza del Consiglio dei ministri.

(Gia.Cas.)

 

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