La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato una delibera con la quale si avviano le procedure per la presentazione delle domande di sostegno, in attuazione del Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2014-2020, relativo alla creazione e allo sviluppo di filiere corte.
“Saranno emanati appositi bandi – ha spiegato l’assessore regionale Cecchini – uno per ognuno dei settori e delle priorità individuate, selezionando i partenariati che integrano, in progetti coerenti e sinergici, agricoltori, imprese di trasformazione e di commercializzazione. La Regione ha ritenuto di individuare le filiere sulle quali è più urgente un sostegno specifico tale da consentire, in tempi brevi, un processo di valorizzazione delle produzioni locali che, anche a seguito delle istanze emerse dai tavoli della concertazione, deve concentrarsi sulle seguenti priorità identificate in funzione dei settori più maturi in termini di dinamiche di integrazione di filiera corta”.
“A tal fine – ha proseguito l’assessore – è stato deciso di valorizzare le produzioni cerealicole regionali attraverso la trasformazione di materia prima locale in prodotti a base di cereali per l’alimentazione umana che, a differenza di quelli destinati all’alimentazione animale, offrono margini per una valorizzazione legata alla provenienza della materia prima. Inoltre, di incrementare la produzione di frutta in guscio, sovvenzionando nuovi impianti così da consentire lo sviluppo di filiere corte regionali ad alto valore aggiunto tali da rendere economicamente sostenibile la riconversione di terreni destinati a colture industriali che, maggiormente, hanno risentito delle riforme della Pac”.
“L’obiettivo e anche quello di incentivare i processi d’innovazione nell’ambito delle produzioni lattiero casearie, così da rendere la zootecnia regionale nel settore del latte e dei suoi derivati più solida e resiliente rispetto alle dinamiche di mercato”.
Per garantire un adeguato impatto dell’integrazione di filiera corta nei tre settori, è stato stabilito un ammontare di risorse pari a 2.600.000 per la filiera cerealicola, altri 2.600.000 per frutta in guscio e 3.800.000 per la filiera lattiero casearia.
(Gia.Cas.)