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La rocca di Arona (Novara): presentato il progetto di valorizzazione delle mura

Foto 1E’ stato presentato ad Arona il progetto di restauro delle mura Borromee in Rocca, realizzato dall’architetto Simonetti su incarico della famiglia Borromeo, durante una serata di gala organizzata da Ida di Oxford (Institute for Digital Archaeology) e a cui hanno partecipato, tra gli altri, Alberto Gusmeroli, Sindaco di Arona, Roger Michel, Executive Director di Ida, Alexi Karenowska, Director of Technology di Ida, e l’Architetto Simonetti in rappresentanza della famiglia Borromeo.

La Rocca è sempre stata uno dei simboli della città, tornata a splendere nel 2011 dopo anni di degrado e abbandono. Ha accompagnato per diversi secoli la storia di Arona, rappresentando nel contempo uno dei principali punti di controllo strategici del Lago Maggiore.

La fortezza venne fondata prima dell’anno mille sotto il controllo dei Longobardi e adibita a scopo difensivo, nel 1227 divenne poi proprietà dei Visconti. Due secoli dopo, precisamente nel 1439, Filippo Maria Visconti la cedette come feudo a Vitaliano I Borromeo e da quel momento rimase in mano alla Famiglia per ben quattro secoli, dando addirittura i natali al futuro cardinale San Carlo Borromeo nel 1538.

La storia della fortezza termina nel 1800 quando l’esercito Napoleonico ricevette l’ordine di distruggere alcune fortificazioni occupate dagli Austriaci; da quel momento della Rocca di Arona rimangono solo alcuni resti.

Da qualche anno l’Amministrazione Comunale ha realizzato numerosi progetti di restauro e valorizzazione in modo da preservare da un ulteriore degrado la ricchezza storica dell’antica fortezza Borromea. Lo stesso progetto è stato presentato lo scorso 2 giugno al Consolato Italiano di New York ed è stato poi esposto ieri al cospetto della città e delle sue autorità.

Foto 3“Tutto ciò che abbiamo realizzato in questi anni di amministrazione lo abbiamo fatto pensando in grande – afferma Alberto Gusmeroli. “Vogliamo migliorare la fruibilità del sito per promuovere e incentivare l’incoming turistico: quando si torna a usufruire di beni di questo valore dopo lunghi periodi di abbandono cresce l’economia del territorio e così è stato per la Rocca in questi sei anni di riapertura. Il progetto che abbiamo presentato è per noi allo stesso tempo la realizzazione di un sogno e un punto di partenza verso nuovi traguardi”.

“Come l’accoglienza riservata all’ Arco di Palmira ha dimostrato, Arona ha un forte legame con il patrimonio culturale. L’Istituto di Archeologia Digitale è orgogliosa di aprire un fondo a favore della Rocca Borromea con lo scopo di garantire risorse che permetteranno di portare a compimento l’ambizioso progetto della sua riqualificazione” dichiara Roger Michel. “IDA è fortemente intenzionata a proseguire la collaborazione con la città di Arona al fine di ricordare, ricostruire e restaurare un passato che unisce tutti noi – conclude Michel.

“La Rocca di Arona è un sito archeologico di assoluto rilievo dal punto di vista culturale e scientifico” sottolinea l’architetto Salvatore Simonetti. “Gli scavi archeologici inizieranno nell’estate 2018, dopo una prima fase di studi, e si concluderanno nel 2020. Saranno inoltre realizzate alcune strutture ricettive in grado di ospitare e accogliere i visitatori (Centro di interpretazione della Rocca, bookshop/caffetteria) e allestimenti innovativi con tecnologie applicate alla fruizione del patrimonio archeologico quali la ‘fotografia immersiva’”.

(Gi.Ca.)

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