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Dalla Puglia, Maula: l’uva senza semi e resistente alla siccità

Foto: https://www.crea.gov.it/

Un’uva senza semi e in grado di resistere alla scarsità idrica e agli stress biologici. È già realtà e si chiama Maula, frutto dell’intesa, ormai decennale, pubblico/privato tra il Crea e il Consorzio Nuvaut (Nuove varietà uve da tavola), costituito da 23 aziende del territorio pugliese. 

La nuova varietà Maula, realizzata nell’ambito del programma di miglioramento genetico in corso presso il Crea Viticoltura ed Enologia di Turi (Bari) all’interno del progetto Valnuvaut, valorizzazione di nuove varietà di uve da tavola ottenute in Puglia, finanziato con un importo di oltre 427mila euro nell’ambito della sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie” del PSR Puglia 2014-2020”.

Il progetto Valnuvaut ha supportato i produttori pugliesi nella valutazione di nuove varietà di uve da tavola con caratteristiche merceologiche d’interesse per i diversi attori della filiera. Difatti, il lavoro in campo svolto in questi anni di attività ha riguardato 36 varietà di uva da tavola, che sono state selezionate e valutate in tutte le diverse fasi di produzione, dalla raccolta alla frigoconservazione.

Questo intervento a favore delle aziende pugliesi si è reso necessario dopo un’attenta analisi dei dati relativi alle superfici e alle produzioni di uva da tavola in Italia e in Puglia (dati Oiv, Istat e Ismea) da cui è emerso che la redditività delle imprese produttrici di uva da tavola pugliesi è in forte flessione e la conseguente necessità per le aziende pugliesi di produrre uve apirene per rimanere competitive sui mercati nazionali ed internazionali.

“L’uva senza semi tutta italiana è una storia esemplare di innovazione, che vede insieme, pubblico e privato: la ricerca del Crea insieme al Consorzio Nuvaut, a beneficio di produttori e consumatori.  Si tratta di un prodotto che prima si poteva trovare solo in varietà straniere e che ha saputo coniugare le esigenze del consumatore contemporaneo con la qualità di sempre, tutelando al tempo stesso il reddito di chi la produce”. Così il presidente del Crea, Andrea Rocchi, in visita alla sede del Crea Viticoltura ed Enologia di Turi dove, oltre a vedere i vigneti dell’azienda sperimentale, ha potuto assaggiare direttamente dalle viti l’uva apirena della innovativa varietà Maula.

Un accordo che ha permesso di testare direttamente nelle aziende dei soci 36 varietà di uve italiane al 100% e apirene (ossia senza semi), in grado di resistere alla scarsità idrica e agli stress biologici, con una lunga shelf life (data di scadenza), così da poter essere esportate anche in nazioni molto lontane. La peculiarità del “senza semi”, è molto gradita all’estero e in grande crescita anche in Italia.

Tra le varietà testate, Maula ha suscitato sin da subito un elevato interesse per la particolare precocità di maturazione, la buona qualità e la prolungata shelf life. Infatti, nel 2024 la varietà è stata raccolta a partire dal 13 giugno, condizione non usuale per le uve pugliesi, che solitamente si iniziano a raccogliere a fine giugno.

Infine, il presidente Rocchi ha incontrato il presidente del Consorzio Nuvaut, Giacomo Suglia, che ha presentato con estrema soddisfazione la varietà Maula, raccolta e confezionata presso il Consorzio e pronta per l’esportazione.

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